Giurisprudenza e prassi in materia di obbligo di comunicazione

Se un intermediario finanziario sospetta che determinati valori patrimoniali siano collegati a un atto punibile, è tenuto a procedere conformemente alle disposizioni della Legge sul riciclaggio di denaro.

Secondo le disposizioni sugli accertamenti particolari di cui all’articolo 6 della Legge sul riciclaggio di denaro (LRD), l’intermediario finanziario deve chiarire le circostanze economiche e lo scopo di una transazione o di una relazione d’affari se questi gli appaiono inusuali. Gli accertamenti effettuati devono essere documentati in modo da consentire a terzi con competenze specifiche in materia di formarsi un giudizio attendibile sulle transazioni e sulle relazioni d’affari come pure sull’osservanza della citata legge.


Sussiste un sospetto fondato se i risultati di questi accertamenti particolari non dissipano il dubbio che i valori patrimoniali provengano da un crimine. L’intermediario finanziario è tenuto a segnalare siffatte relazioni d’affari all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (obbligo di comunicazione ai sensi dell’art. 9 LRD; cfr. sentenze del Tribunale penale federale SK 2017.54 del 19 dicembre 2017 e SK.2014.14 del 18 marzo 2015, consid. 4.5.1.1). Se i presupposti che determinano l’obbligo di comunicazione non sono chiari, l’intermediario finanziario può comunque segnalare il caso (diritto di comunicazione ai sensi dell’art. 305ter cpv. 2 CP).

 

Procedura in caso di valori patrimoniali di sospetta provenienza illecita

 

(Dal Rapporto annuale 2017)

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