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Comunicato stampa
2011

La FINMA pubblica la circolare sul margine di fondi propri e sulla pianificazione del capitale

La Circolare FINMA «Margine di fondi propri e pianificazione del capitale nel settore bancario» pubblicata oggi nella sua versione definitiva ridefinisce i requisiti patrimoniali per le banche nell'ambito del pilastro 2 dell'Accordo di Basilea sul Capitale. Essa sostituisce la quota forfettaria di capitale supplementare necessaria finora, pari al 20% dei requisiti minimi, con un regime differenziato che rispecchia e traduce in termini concreti l'attuale prassi di vigilanza. I margini di fondi propri richiesti dalla FINMA nel quadro del nuovo regime vengono definiti in base ai rischi e secondo criteri oggettivi, tenendo conto delle dimensioni, della complessità e dell'attività degli istituti. Essi sono inoltre impostati in maniera anticiclica. Anche se per la maggior parte delle banche il nuovo regime non comporterà un aumento dei requisiti di capitale, la circolare sancisce un innalzamento del livello minimo della dotazione di fondi propri. Essa entrerà in vigore il 1° luglio 2011.
La Circolare «Margine di fondi propri e pianificazione del capitale nel settore bancario» è destinata a tutte le banche e i commercianti di valori mobiliari, eccezion fatta per le due grandi banche che sottostanno a un rigoroso regime speciale già dal 2008. Essa introduce, al posto della quota forfettaria di fondi propri pari al 20% dei requisiti minimi, un margine patrimoniale supplementare ridefinito tramite un calcolo differenziato. A tal fine la FINMA suddivide gli istituti in cinque categorie in base ai criteri totale di bilancio, patrimoni gestiti, depositi privilegiati e fondi propri necessari e assegna a ogni categoria un obiettivo di fondi propri e un livello di intervento sotto forma di quote di capitale. In tal modo il nuovo regime rende prevedibili, comprensibili e trasparenti le aspettative della FINMA nei confronti degli istituti. Pur fondandosi sulle disposizioni vigenti dell'Ordinanza sui fondi propri (OFoP) e prescindendo pertanto dal rafforzamento della base patrimoniale delle banche predisposto dal Comitato di Basilea nello schema di regolamentazione di «Basilea 3» in dicembre 2010, la circolare è armonizzata con le nuove disposizioni di quest'ultimo in materia di capitale proprio.

Modifiche della bozza di circolare sottoposta all'indagine conoscitiva

La bozza di circolare del 31 gennaio 2011 ha suscitato diverse reazioni che hanno portato ad alcune modifiche, in particolare in relazione a due ambiti. Nella versione definitiva della circolare viene concessa alle banche la possibilità di definire in un primo tempo in modo autonomo le misure da adottare in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo di fondi propri. Solo se la FINMA ritiene che i provvedimenti presi dagli istituti non siano sufficienti o plausibili o che non siano messi in atto, essa adotta misure prudenziali di diversa portata volte alla ricostituzione del capitale al livello richiesto.
 
L'altro ambito nel quale la FINMA ha apportato degli adeguamenti in funzione della versione definitiva della circolare riguarda il recepimento in corso di Basilea 3 nell'OFoP e il progetto di legge too big to fail pendente. La FINMA tiene conto delle riserve presentate nelle prese di posizione tramite l'introduzione di una clausola di riesame e sottoporrà a verifica la sua prassi di vigilanza stabilita nella circolare nel caso in cui i requisiti patrimoniali definitivi predisposti da Basilea 3 e dal progetto too big to fail dovessero mutare in misura significativa.

Contatto

Tobias Lux, portavoce, tel. +41 31 327 91 71, tobias.lux@finma.ch
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Ultima modifica: 25.05.2015 Dimensioni: 0.35  MB
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