Per la FINMA il 2010 è stato un anno impegnativo, caratterizzato da un contesto economico ancora difficile e dalle sfide poste dall'ulteriore sviluppo operativo dell'Autorità di vigilanza, il cui organico ha raggiunto le 400 unità circa. Nell'odierna conferenza stampa annuale indetta per la presentazione del rapporto di gestione 2010, la FINMA ha altresì affrontato la problematica relativa ai bassi tassi di interesse, sottolineando le difficoltà e i pericoli che essi rappresentano per la stabilità del settore finanziario. Nel corso della conferenza, essa ha inoltre approfondito i temi dei dibattiti nazionali e internazionali in materia di regolamentazione bancaria in atto dall'inizio della crisi finanziaria, sullo sfondo della problematica «too big to fail» e del progetto di riforma elaborato dal Comitato di Basilea sotto il titolo «Basilea III».
L’anno scorso la FINMA ha avviato in tutti i settori l’attuazione dei suoi sette obiettivi strategici approvati dal Consiglio federale. Essa si è impegnata in particolare su due fronti: l’incremento dell’efficacia e dell'efficienza dell’attività di vigilanza e il rafforzamento della resistenza alle crisi allo scopo di tutelare creditori, investitori e assicurati.
Attività di vigilanza maggiormente orientata al rischio
Al fine di aumentare l’efficacia e l’efficienza, la FINMA ha elaborato un concetto unitario di vigilanza per tutti gli ambiti incentrato su un approccio rigorosamente orientato al rischio. In tal modo essa è in grado di concentrare le limitate risorse di vigilanza sui principali rischi per creditori, investitori e assicurati. La Presidente del Consiglio di amministrazione, Prof. Dr. Anne Héritier Lachat, ha dichiarato in proposito: «Oltre ai compiti tecnici, nel 2010 la FINMA si è occupata del proprio sviluppo operativo ottenendo preziose sinergie e un notevole miglioramento della collaborazione intersettoriale. Grazie a misure organizzative, a una razionalizzazione dei processi e al reclutamento mirato, ha potuto evolversi in un’istituzione più efficiente e professionale e inaugurare una nuova fase del processo di integrazione».
Sensibilizzazione ai rischi di tasso di interesse
Nell’ambito del suo mandato, l’anno scorso la FINMA ha adottato diverse misure destinate a smorzare i pericoli di una politica monetaria espansiva, caratterizzata dal protrarsi di un basso livello dei tassi di interesse per un lungo periodo. Un importante problema di scottante attualità riguarda il rischio di tasso nell’ambito delle ipoteche e delle assicurazioni vita. «I rischi di tasso di interesse possono essere solo in parte fronteggiati con i mezzi della vigilanza prudenziale. Nondimeno, la FINMA osserva attentamente l’andamento dei tassi e contribuisce attivamente a sensibilizzare nei confronti di questa problematica tutte le parti coinvolte», ha sottolineato nel suo intervento il Direttore della FINMA Dr. Patrick Raaflaub.
Collaborazione attiva della FINMA nella Commissione di esperti «too big to fail»
A fronte delle lacune nella regolamentazione evidenziate dalla crisi finanziaria, la FINMA ha perseguito in particolare l’obiettivo strategico di trovare soluzioni normative adeguate per i rischi sistemici della piazza finanziaria svizzera. Essa ha pertanto partecipato attivamente alla Commissione di esperti «too big to fail» istituita dal Consiglio federale per contenere i rischi economici dovuti alle grandi imprese. La FINMA ritiene necessario procedere a una rapida attuazione del pacchetto di misure negli ambiti fondi propri, organizzazione, liquidità e ripartizione dei rischi per arginare la problematica «too big to fail». L’Autorità si è dichiarata convinta che Basilea III e il regime «too big to fail» proposto rappresentino una risposta necessaria e adeguata alle carenze messe in luce dalla crisi.
Miglioramento della resistenza alle crisi e della protezione per creditori, investitori e assicurati
In stretta collaborazione con la BNS, la FINMA ha elaborato l’anno scorso un nuovo regime di liquidità per le grandi banche svizzere, che è entrato in vigore il 30 giugno 2010. Dalla regolamentazione proposta in ambito internazionale, e in particolare dai progetti di riforma elaborati dal Comitato di Basilea, la FINMA ha altresì tratto misure concrete che in alcuni campi, come ad esempio i rischi di mercato e le cartolarizzazioni, sono state introdotte prima in Svizzera che in altri paesi. Mark Branson, responsabile della divisione Banche, ha dichiarato: «Nel dibattito internazionale sulla regolamentazione bancaria, la Svizzera ha già assunto un ruolo pionieristico sotto molti aspetti, soprattutto in merito ai requisiti quantitativi e qualitativi del capitale».
In ambito assicurativo, il 1° gennaio 2011 è entrato in vigore a tutti gli effetti il Test svizzero di solvibilità (SST). Tale strumento si basa su valutazioni coerenti con il mercato, requisiti di capitale basati sul rischio e un approccio fondato sul bilancio totale di un’impresa. Si tratta di un sistema moderno di controllo della solvibilità che contribuisce in maniera significativa alla stabilità e alla trasparenza delle imprese di assicurazione e, di conseguenza, alla protezione degli assicurati. Nel 2010 la FINMA ha inoltre precisato in un documento di posizione le proprie aspettative nei confronti degli istituti assoggettati alla vigilanza per quanto riguarda i rischi giuridici e di reputazione legati alle operazioni transfrontaliere aventi per oggetto prestazioni finanziarie. Non da ultimo, lo scorso anno la FINMA ha rafforzato anche la lotta agli intermediari finanziari che operano illegalmente e ha sensibilizzato ulteriormente il pubblico ai rischi rappresentati da tali pratiche fraudolente.
Chiusura d’esercizio in linea con il preventivo
Il consuntivo annuale della FINMA, redatto in conformità con i principi IFRS, è in linea con il preventivo 2010 approvato dal Consiglio di amministrazione. Il ricavo netto per il 2010 è ammontato a CHF 100,296 milioni (anno precedente: CHF 93,379 milioni), di cui CHF 84,080 milioni (anno precedente: CHF 82,015 milioni) sono riconducibili alle tasse di vigilanza. L’entità degli emolumenti incassati attesta che le spese di vigilanza sono ora addebitate agli assoggettati, come era stato auspicato, in base al principio di causalità. Le spese di esercizio per il 2010 sono state pari a CHF 91,109 milioni (anno precedente: CHF 84,784 milioni), di cui quelle per il personale (CHF 70,923 milioni) rappresentano una parte maggiore rispetto al 2009 (CHF 62,379 milioni) a seguito dell’aumento di collaboratori che era stato previsto per determinati settori.
Contatto
Tobias Lux, portavoce, tel. +41 31 327 91 71, tobias.lux@finma.ch.