L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA pubblica il suo rapporto di valutazione ex post concernente le esigenze sulla gestione dei rischi di tasso d’interesse nel portafoglio della banca. Dalla valutazione è emerso che, in linea di principio, la prassi di vigilanza si è dimostrata efficace e gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. Nel quadro di una revisione parziale della Circolare 19/2, prevista dal 2026, verranno apportati alcuni miglioramenti. In questo contesto verranno anche attuati gli scenari di shock di tassi d’interesse aggiornati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria.
La FINMA ha pubblicato la propria prassi in materia di vigilanza per quanto concerne le esigenze poste alle banche in materia di misurazione, gestione, monitoraggio e controllo dei rischi di tasso d’interesse nel portafoglio della banca con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Uno degli obiettivi perseguiti consisteva nel migliorare considerevolmente e perfezionare le esigenze minime sulla gestione dei rischi di tasso d’interesse per quanto concerne la governance, la gestione del modello e l’assetto degli scenari di shock di tassi d’interesse. Tale obiettivo è stato raggiunto.
Gli istituti di piccole e medie dimensioni, per i quali le operazioni sulle differenze di interesse rappresentano per lo più la principale fonte di reddito, hanno potuto recuperare terreno nei confronti degli istituti più grandi in termini di approcci e metodi più avanzati di gestione dei rischi di tasso d’interesse. Dal 2019, tali approcci e metodi più avanzati si sono dimostrati robusti per gestire il rischio di tasso d’interesse anche in un contesto di tassi d’interesse in evoluzione. Nella sua attività di vigilanza, la FINMA ha constatato anche una diminuzione del numero di istituti che presentavano criticità sul fronte dei rischi di tasso d’interesse nel portafoglio della banca.
Revisione parziale dal 2026
Nella sua valutazione la FINMA si è inoltre occupata di aspetti che, durante l’elaborazione della Circolare 19/2, avevano generato discussioni approfondite nel gruppo di lavoro nazionale dedicato ai rischi di tasso d’interesse e all’indagine conoscitiva sulla circolare. Tali discussioni sono sorte, fra le altre cose, a causa del margine di interpretazione o di ambiguità dello standard internazionale vigente, nonché dell’applicazione, allora ancora sconosciuta, in altre giurisdizioni. Le analisi effettuate dalla FINMA al riguardo, ora completate, includevano un raffronto con altre giurisdizioni, in particolare con l’UE e il Regno Unito. Tale confronto ha confermato la corretta attuazione in Svizzera degli aspetti oggetto di discussione.
La valutazione mostra però anche alcune possibilità di miglioramento per quanto riguarda i principi trattati nella Circolare «Rischi di tasso d’interesse – banche». Il rapporto di valutazione affronta questi aspetti, per esempio devono essere definite con maggiore precisione le regole vigenti in materia di proporzionalità o le esigenze minime in materia di convalida. Inoltre, nel luglio 2024 il Comitato di Basilea ha pubblicato un aggiornamento dei suoi scenari di tassi d’interesse. I possibili miglioramenti e aggiornamenti riguardo a tali scenari saranno apportati nel quadro della revisione parziale della circolare, prevista dal 2026.