Come deciso dal Consiglio federale il 14 maggio 2025, la Svizzera si associa alle misure del 16° pacchetto di sanzioni dell’Unione europea (UE). Le nuove misure entrano in vigore il 15 maggio 2025. Già lo scorso 4 marzo, 48 persone fisiche, 35 imprese e 74 navi erano state aggiunte alla lista delle sanzioni svizzere nei confronti della Russia. Il Consiglio federale ha modificato l'Ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina (RS 946.231.176.72).
In particolare, saranno inasprite le limitazioni all’esportazione di beni a duplice impiego e di beni destinati al rafforzamento militare e tecnologico. Ad esempio, a causa del loro impiego militare, i minerali di cromo sono ora soggetti al divieto di esportazione verso la Russia. L’elenco dei beni destinati a rafforzare l’industria russa è in fase di ampliamento al fine di includere altri prodotti, tra cui quelli chimici. È inoltre stato introdotto il divieto di acquistare e importare alluminio greggio dalla Russia.
Le misure entrano in vigore il 15 maggio 2025.
Secondo le disposizioni dell'ordinanza, gli intermediari finanziari devono attuare i divieti, procedere al blocco dei valori patrimoniali delle persone sanzionate e annunciare le relazioni d'affari interessate alla SECO. L'annuncio alla SECO non dispensa gli intermediari finanziari, in caso di sospetti, dallo svolgere ulteriori chiarimenti secondo l'articolo 6 LRD e, se non sono in grado di dissiparli, dal darne senza indugio comunicazione all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro ai sensi dell'articolo 9 LRD.