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UFAP-Info no 13

UFAP-Info no 13 del 6 novembre 2007 – Pubblicazione dei conti d’esercizio 2006 della previdenza professionale nelle imprese di assicurazione sulla vita

Per la seconda volta, le imprese private svizzere di assicurazione sulla vita hanno presentato il conto d’esercizio completo per la previdenza professionale dell'anno 2006. L’Ufficio federale delle assicurazioni private (UFAP) pubblica nuovamente un compendio. Il ricavo complessivo dei processi di risparmio, di rischio e dei costi, conseguito nell’esercizio 2006, ha consentito di trasferire agli assicurati una quota del 91,65 per cento a titolo di prestazioni assicurative, di aumento delle riserve tecniche e di partecipazione alle eccedenze.

Dal compendio emerge che al 31 dicembre 2006, tredici (anno precedente: 14) assicuratori privati sulla vita hanno esercitato nell’anno in rassegna l’assicurazione collettiva nel quadro della previdenza professionale per complessivi 2,13 milioni di assicurati. Tra questi un assicuratore ha limitato la propria attività alla riassicurazione dei rischi in caso di decesso e invalidità mentre altri due assicuratori si trovano in fase di «run off», ossia non concludono più nuovi contratti e fanno fronte unicamente agli impegni risultanti dal portafoglio assicurativo.

Quota di distribuzione: superata dell’1,65 per cento la quota minima richiesta
Il ricavo complessivo dei processi di risparmio, di rischio e dei costi, conseguito nell’esercizio 2006, ha consentito di trasferire agli assicurati una quota del 91,65 per cento (anno precedente: 92,03 %) a titolo di prestazioni assicurative, di aumento delle riserve tecniche e di partecipazione alle eccedenze.

Dopo la distribuzione della quota spettante agli assicurati, alle tredici imprese di assicurazione è stata assegnata nel 2006 una quota ammontante a 696 milioni di franchi (2005: 600 mio.), ovvero allo 0,58 per cento dei fondi di previdenza di complessivi 120 miliardi riassicurati dalle suddette imprese. Questo 0,58 per cento è destinato alla costituzione e alla rimunerazione del capitale di solvibilità prescritto dalla legge. Esso costituisce il premio di rischio per l’assunzione della responsabilità attraverso il capitale proprio di tutta l’impresa.

Metodo basato sul reddito contro metodo basato sul risultato:
confronto 2000-2006
Per rispondere all’interrogativo quale sia il metodo di calcolo più appropriato per soddisfare a lungo termine i requisiti in materia di solvibilità prescritti dalla legge, sono stati messi a confronto i risultati netti effettivi derivanti dal metodo basato sul reddito con i risultati netti teorici forniti dal metodo basato sul risultato.

Un dato importante è rappresentato dal rapporto tra il risultato netto e le riserve tecniche, ossia i fondi di previdenza riassicurati di complessivi 120 miliardi. Nel caso del metodo fondato sul reddito, il margine realizzato si situa in prossimità dello 0,5 per cento nelle buone annate, mentre nel caso del metodo basato sul risultato esso è di circa lo 0,1 per cento.

Con il margine realizzato l’impresa di assicurazione deve adempiere due diverse esigenze: da un lato, esso serve a garantire il soddisfacimento dei requisiti in materia di solvibilità stabiliti nella legislazione sulla sorveglianza degli assicuratori e, d’altro lato, consente di indennizzare adeguatamente il rischio attuariale.

Se i fondi investiti per la copertura delle riserve tecniche sono insufficienti, l’impresa di assicurazione deve sopportare da sola la differenza. Essa risponde delle riserve tecniche, e quindi delle prestazioni garantite, attraverso il capitale proprio di tutta l’impresa.

Modelli di calcolo dell’UFAP
I modelli di calcolo dell’UFAP permettono di concludere che il metodo fondato sul risultato non è in grado di soddisfare requisiti anche minimi relativamente all’alimentazione del capitale di solvibilità né nel corso di un singolo anno né in una media ponderata a lungo termine. Questo può pregiudicare nel lungo periodo la solvibilità dell’impresa di assicurazione.

Se il capitale di solvibilità è insufficiente, l’UFAP può, conformemente all’articolo 147 dell’ordinanza sulla sorveglianza, ridurre la quota di distribuzione della pertinente impresa di assicurazione al di sotto della quota minima. Inversamente, l’UFAP è autorizzato a costringere l’impresa di assicurazione ad aumentare la quota di distribuzione se la sua quota è in un rapporto sproporzionato con l’attribuzione al fondo delle eccedenze del collettivo di assicurati.


Informazioni: Comunicazione UFAP, tel. 031 325 01 65
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